Arciconfraternita

La confraternita di San Giuseppe

La confraternita di San Giuseppe fu fondata nelle chiesa di San Lorenzo dai frati minori osservanti di San Francesco, sita al difuori le mura della città di Bisceglie, nel lontano 1702, per mano del vescovo Pompeo Sarnelli.
Questa data si ricava dal diploma di erezione della Confraternita, conservato presso la biblioteca del seminario Arcivescovile di Bisceglie, che dice:
L’11 settembre 1702, Ventura ,Pantaleo Musci, Leonardo Antonio Spadavecchia, Giulio Monopoli, Giuseppe De Mango, ed altri, desiderosi di esercitare in alcuni esercizi spirituali con l’aiuto di Dio e del glorioso Patriarca San Giuseppe, hanno proposto di erigere tra di loro la Confraternita …. Nella cappella sotto il titolo di detto Santo, sito nella chiesa di San Lorenzo>>.
Il Sarnelli concedette la sua autorizzazione e, dopo due giorni, formalizza il decreto, ordinando ai confratelli di segnare l’elenco dei loro nomi su un registro, come per le altre confraternite. Inoltre, Sarnelli ribadiva la soggezione della confraternita al Vescovo ed esortava il sodalizio ad aggregarsi ad un’Arciconfraternita romana per lucrare le indulgenze. Concedeva di suo quaranta giorni di Indulgenza al primo ingresso di un confratello e nelle festività di San Giuseppe , della Natività, dell’Annunciazione, della Purificazione, dell’Assunzione. Concedeva infine venti giorni di indulgenza ogni qual volta i confratelli compivano delle opere di pieta.
Della confraternita di San Giuseppe si conservano quattro Brevi Pontifici: Breve di Papa Clemente VIII , datato 7 settembre 1604; Riconferma di Papa Paolo V del 17 maggio 1616; Riconferma di Papa Gregorio XV del 1621; Breve di Papa Benedetto XIII del 1726, inviato a Mons. Pacecco, successore del Sarnelli.
La confraternita , quindi, esisteva già prima del 1702 e i confratelli, ci informa il Sarnelli, indossavano un sacco di tela bianca con mozzetta damascata di colore verde, con uno scudo ritraente San Giuseppe e un berretto verde. Attualmente la confraternita indossa un camice bianco con fiocco verde ed una tracolla verde con lo scudo raffigurante la Sacra Famiglia; del berretto verde e rimasto un unico esemplare conservato gelosamente da un confratello.
Nel 1781 la confraternita di San Giuseppe corse ai ripari, come tutte le altre confraternita del Regno di Napoli, ottenendo il riconoscimento della Casa Reale di Borbone.
Attualmente la confraternita di San Giuseppe è composta da una cinquantina di iscritti, che si riuniscono il lunedì ogni quindici giorni per la catechesi, che viene fatta nella sede dell’Arciconfraternita dal Padre Spirituale. Ogni prima domenica del mese la confraternita fa celebrare una Santa Messa per tutti i confratelli vivi e defunti.
La confraternita cura il culto del suo santo protettore, San Giuseppe, organizzando un Triduo in suo onore prima della Festa liturgica del 19 Marzo. In questo giorno si organizza i festeggiamenti esterni con celebrazioni di Sante Messe al mattino e alla sera, al termine della quale ha luogo la processione del settecentesco simulacro ligneo, che è seguito dalla banda musicale ed è portato a spalla dai confratelli per le vie del quartiere, parzialmente ravvivato da luminarie.
Altra processione organizzata dalla confraternita è quella del Cristo che porta la croce, nella mattina del Venerdì Santo. Il simulacro ligneo ottocentesco è custodito in una nicchia posta al termine della navata laterale sinistra della chiesa, fatta costruire per volere della confraternita nel 1887, allo scopo di mettere in culto per tutto l’anno la statua, prima conservata in un locale a pianterreno dell’attigua “CASA DEL FANCIULLO BOMBINI” già convento dei frati zoccolanti. Nella sera del Mercoledì Santo, nell’oratorio della confraternita si svolge l’asta per i portatori della statua del Cristo e per i forcelli che la sostengono durante le soste della processione. Una volta l’asta era aperta a tutti gli uomini che avevano “facoltà” di parteciparvi; oggi è circoscritta ai soli iscritti alla Confraternita. La processione si avvia dalla chiesa intorno alle ore 9:00; e intorno alle ore 10:00 in prossimità dell’attiguo monumento al Calvario nella parte alta di Piazza Vittorio Emanuele II, il simulacro accompagnato dalle dolenti note di struggenti marce funebri eseguite dalla banda musicale, incontra il simulacro ligneo della Vergine Addolorata, venerato in Cattedrale. In mezzo ad una folla di fedeli in silenziosa orazione, le due immagini, provenienti da direzioni opposte si avvicinano lentamente, ed ecco che l’immagine della Madonna, portata a mano da otto confratelli dell’omonimo sodalizio, viene inclinata per far si che il suo volto venga a contatto con quello del suo Divino Figlio, i portatori recitano le tradizionali “tre ave Marie”, “…un affettuoso e straziante bacio viene poggiato dalla Madre sul sanguinolento viso del Figlio, mentre, sotto il peso della croce, si avvia a percorrere il cammino verso il luogo del Cranio, dove si compirà il suo destino e quello dell’umanità intera”.
La processione dopo aver visitato i “Sepolcri” delle chiese del centro cittadino, fa rientro in chiesa intorno alle ore 14:00.
La confraternita partecipa alle processioni cittadine delle Braccia dei Santi , il 10 Maggio; del Corpus Domini; dei S.S. Martiri Mauro Sergio e Pantaleone, Festa Patronale, della prima o seconda domenica di Agosto; dell’Addolorata compatrona della città, il 15 settembre.

tradizione dal 1702